La vita davanti a sé

agosto 5, 2015 in Puntate e recensioni

puntata del 6 agosto 2015

un libro di Romain Gary,

Un disperato grido d’amore e di sincerità, oltre le apparenze. Ad avere tutta la vita davanti a sé è il piccolo protagonista senza età: Momò; fatto questo, anagrafico, che lo rende ulteriormente un essere fuori dal tempo, mentre cresce in un orfanotrofio ufficioso per figli di prostitute, in un quartiere malfamato di Parigi.

Non può essere una coincidenza che l’opera letteraria citata è proprio “I Miserabili” di Victor Hugo. La miseria si riscontra non solo nel lato economico, ma anche dal punto di vista difficilissimo della povertà psicologica, della solitudine di un bambino costretto a crescere troppo in fretta, che per amico si ritrova un ombrello verde abbigliato come un essere umano e che la notte sogna una leonessa che gli lecca la faccia e lo protegge contro il mondo.

Un linguaggio di bambino che tenta di fare il grande, e che si ritrova a dire cose più grandi di lui storpiando i termini. Momò fa teneramente ridere, ad esempio quando descrive Madame Rosa che è enorme e che quindi “quando cammina assomiglia ad un trasloco”.  Un bambino, che ha presto imparato l’importanza delle circostanze: “Il signor Hamil è un grand’uomo, ma le circostanze non gli hanno permesso di diventarlo.

Un bambino che, come dicevamo prima, ha dovuto crescere in fretta: “Lo guardavo con le mani in tasca e gli ho sorriso, ma non gli ho detto niente perché intanto a cosa serviva, era un giovanotto di trent’anni che aveva ancora tutto da imparare.”

Buona lettura e buon ascolto!!

Sandra Simonetti