Ragazzi di vita
settembre 1, 2016 in Puntate e recensioni
puntata del primo settembre 2016
un libro di Pier Paolo Pasolini,
Il contesto plasma, dà forma ai gesti che compongono il quotidiano. La miseria delle borgate romane non determina, ma pur sempre dona un odore pungente ed una sfumatura giallognola alle vite dei ragazzi protagonisti di questo libro.
Succedono tante cose in un decennio: finiscono guerre, crollano edifici, cambiano i mestieri ed i caseggiati; soprattutto, si cresce, ingrossando le fila del sottoproletariato urbano del secondo dopoguerra, il cui gergo Pasolini ricalca in modo magistrale in dialoghi ed insulti. “Ragazzi di vita” esce nel 1955, è oggetto di censura per via proprio di quelle scelte lessicali – scurrili, pesanti, cariche di fallimento sociale – e della prostituzione, anche maschile; arma, quest’ultima, del povero contro l’assenza perenne di mezzi, sia materiali che morali, per ripristinare un sodalizio giusto con il mondo attorno e dentro a sé.
Il Riccetto dipinge le proprie infinite sfumature di criminalità, passando per il carcere, prima di procedere lento ma deciso verso l’imborghesimento; il rito di passaggio che porta questo – presunto? Se mai nel libro ce n’è uno – protagonista ad omologarsi con la classe piccolo borghese appena sopra alla propria nella scala sociale, si compie sull’acqua. Anni prima, proprio il Riccetto non esita a tuffarsi per salvare una rondine; ora, lascia che la corrente trasporti al suo inevitabile destino il primo di tre fratellini. Non si sporca il maglietta nuova, non rischia la propria incolumità, ma torna al lavoro, in quella brulicante città di cantieri, cambiamenti e cartacce che gli sta concedendo un nuovo gradino dell’esistenza.
Ragazzi, di vita bruciata, tra le stoppie dell’Aniene, tra le fontane della Roma imperiale, tra le cartacce delle discariche; ragazzi che agiscono secondo il proprio istinto vitale, raramente pensando alle conseguenze; giovanotti accampati tra Donna Olimpia e Porta Portese; o, più semplicemente, ragazzi di vita.
Buona lettura e buon ascolto,
Sandra Simonetti
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